In un’intervista il regista Steven Spielberg ha voluto parlare della sua carriera, raccontando qualche aneddoto interessante: “Se sono diventato un regista lo devo alle mie tre sorelle minori. Da piccolo mi facevano impazzire e per questo scappavo con la telecamera Super 8 per rifugiarmi nei miei mondi fantastici. Poi me la spassavo a terrorizzarle con bizzarri trucchetti, come nascondere un teschio nell'armadio”.
Spielberg ha poi continuato: “Quando girai Duel, a 25 anni nel 1971, non ero mai stato fuori dagli Stati Uniti. I produttori mi dissero che lo dovevo promuovere in Europa e il primo posto fu Roma. Nella mia camera d'albergo quando squillò il telefono. Una voce femminile disse: “Il Maestro vuole conoscerla”. Chi? “Mr. Fellini”. Sono sceso di corsa e c'era Federico nella lobby che mi aspettava. Fellini, prosegue Spielberg, mi ha adottato per i tre giorni successivi, facendomi scoprire Roma. Siamo rimasti sempre in contatto scrivendoci. La sua assistente mi ha svelato che prima di morire l'ultima lettera che ha voluto leggere è stata una delle mie. Avevamo moltissimo in comune: soprattutto un grande amore per l'assurdo”.